Presentazione libro: “Gelsominaie”

"Gelsominaie. Storie i donne, lotte, fiori e profumi"

Torna l’evento  dedicato ai libri e alla letteratura. Presentiamo una significativa opera letteraria dell’Architetto Santi La Rosa  e della Professoressa Venera Tomarchio. Il libro esplora e analizza le dure condizioni di lavoro delle donne impiegate nella raccolta notturna dei petali di gelsomino.

Durante l’evento gli autori commenteranno il libro affrontando le problematiche in esso contenute.

Data e Luogo dell’Evento

L’evento fornisce la possibilità di vivere storie di un recente passato allargando le proprie vedute.

La presentazione del libro si terrà giovedì 12 dicembre 2024 alle ore 18:00 presso la sede dell’U.P.C.F. situata in via Roma, 35 a San Filippo del Mela.

Siete tutti invitati a partecipare.

Interventi

Saluti istituzionali da parte dell’ Avv. Giovanni Pino (Sindaco di San Filippo del Mela) e dell’ Avv. Giuseppe Privitera (Rettore dell’Università Popolare Comprensoriale Filippese).  Conduce l’evento Egidio Maio.

 

IL LIBRO

Autori: Santi La Rosa – Venera Tomarchio

Editore: Lombardo Edizioni

Categoria: Storia e tradizione

 

La raccolta del gelsomino, fiore delicato e odoroso, ha rappresentato una fetta di storia della Sicilia e della sua terra. Da questo morbido fiore, con un opportuno processo di distillazione, si ricavava una essenza pregiata utilizzata nell’industria profumiera legata a marchi di caratura internazionale.

Mantenere vivo nella memoria il ricordo di un così specifico periodo storico, il cui viaggio nel tempo si colloca tra la fine del 1800 e il 1970, ha portato a creare quest’opera letteraria. Traendo profitto da documenti storici, immagini e testimonianze dirette, raccolti con accuratezza, si esplorano le vicissitudini dell’epoca, riferendosi principalmente all’area della piana di Milazzo, con uno sguardo attento all’ottica di genere. Il libro esalta l’impegno, la capacità di resistere e lottare, con lo sguardo lungimirante volto alla prospettiva di un futuro migliore, che le donne hanno avuto e voluto con caparbia determinazione.

La raccolta era svolta, quasi esclusivamente, dalle donne in quanto le piccole dimensioni e la fragilità dei fiori di gelsomino richiedeva un contatto fatto di garbo e rapidità. Solo una fine mano femminile avrebbe potuto soddisfare tale requisiti. Ma le condizioni lavorative non erano assolutamente commisurate alla professionalità richiesta e fornita. Il lavoro era lungo e svolto, in maggior parte, durante le ore notturne; si operava nell’umidità delle piante bagnate preventivamente e con una raccolta che avveniva direttamente nei grembiuli, in modo di accelerarne le attività. A peggiorare lo stato delle cose giungeva, oltre alla severità delle condizioni lavorative, anche una paga scarsa e non congrua alle gravosità sopportate.

Di fatto anche le attività svolte dagli uomini risultavano abbondantemente sottopagate visto l’allora dilagare di grandi proprietà terriere coltivate con i metodi dell’agricoltura estensiva lavorate, però, con molta manodopera e scarso impiego di mezzi. Le attività sindacali camminavano e si muovevano a fatica su un terreno colmo di ostacoli e prevaricazione sui diritti dei lavoratori. Non è, quindi, difficile comprendere come il lavoro femminile fosse ancor meno rimunerato e tenuto con così bassa reputazione. Lentamente ma inesorabilmente le “Gelsominaie” iniziarono a reclamare retribuzioni più oneste e adeguate all’attività svolta; iniziò così la battaglia al fianco dei contadini e delle contadine.

Gli autori Santi La Rosa e Venera Tomarchio nel loro lavoro “Gelsominaie. Storie di donne, lotte, fiori e profumi” ci portano indietro nel tempo per farci rivivere, con una nitida esposizione, quella che è stata una lotta per portare al riscatto, almeno parziale, delle condizioni relative all’ambito lavorativo della raccolta dei fiori di gelsomino.